TRASFORMARE IL PIANO URBANISTICO PER GARANTIRE BENESSERE E SALUTE: LA CITTÁ DI PROSSIMITÁ. Da più di un anno, la comparsa del COVID-19 ha condizionato in modo profondo e decisivo il nostro stile di vita, modificando le nostre abitudini e il modo di rapportarci all’ambiente circostante. Proprio in conseguenza di un necessario ripensamento del rapporto tra l’uomo e l’ambiente in cui vive, la necessità di intervenire con decisione nel ridisegnamento delle nostre città è apparso come un fattore sempre più determinante nel garantire il benessere e la salute dei cittadini. In particolare, la comparsa del COVID-19 ha costretto gli amministratori a ripensare alcuni cardini della progettazione urbanistica, ponendo maggiore enfasi sulle reti di solidarietà e i processi di digitalizzazione. Interventi, questi, necessari a garantire la continuità dei servizi erogati ai cittadini, con un occhio di riguardo al favorimento del digitale, non solo a scopo lavorativo. L’impossibilità al contatto fisico e alla mobilità in genere ha dato, in questo senso, una decisiva accelerazione sia all’introduzione dello smart working, sia alla fruizione online di servizi pubblici, piattaforme abilitanti e social network.

In questo scenario di profondo mutamento, la progettazione urbanistica ha raggiunto un nuovo livello di consapevolezza nella necessità di fornire un’adeguata fruizione di servizi in un mondo in cui mobilità e contatto fisico sono stati fortemente limitati. E’ da questa consapevolezza che prende vita il progetto di un centro urbano in cui i concetti di tempo e, appunto, prossimità diventano fattori fondamentali nel ripensare la struttura del moderno centro urbanistico.

Il modello di base cui molte città italiane hanno iniziato a guardare con un certo interesse è quello della “città di prossimità” o “città dei 15 minuti”, ovvero un centro abitativo fondato su tre principi cardine: il cittadino e i suoi bisogni, la vicinanza del cittadino ai servizi fondamentali, il concetto di “tempo liberato2, ovvero sottratto agli sposamenti domicilio-lavoro e restituito a svago, affetti e relazioni.

Lo scopo della città di prossimità è permettere ad ogni cittadino di usufruire di sei funzioni sociali fondamentali alla distanza di 15 minuti dalla propria abitazione: vivere, lavorare, curarsi, apprendere, acquistare beni e godere del proprio tempo libero. Per conseguire questo obiettivo, la città dei 15 minuti prevede la diffusione di servizi di prossimità e l’incoraggiamento all’utilizzo della micro mobilità leggera per effettuare gli spostamenti.

Ma, sul tavolo dei progettisti, non c’è solo un ripensamento di servizi e mobilità a “misura d’uomo”: l’ampliamento di zone verdi, parchi e sistemi di copertura verde delle superfici degli edifici sono un altro punto fondamentale della città di prossimità, così come il coordinamento tra trasporti pubblici e micro mobilità (monopattini elettrici, sistemi di bike sharing ecc.): il tutto per favorire un abbattimento dei gas inquinanti nell’aria e un miglioramento del panorama cittadino, con il fine ultimo di favorire e tutelare il benessere e la salute dei cittadini.